giovedì 25 luglio 2019

Sangue lussurioso (Recensione "Excision")

Come già anticipato quando abbiamo parlato di John Waters, oggi parliamo di "Excision", un film horror psicologico del 2012 scritto e diretto da Richard Bates Jr. che ruota attorno al personaggio di Pauline (AnnaLynne McCord), un'inquietante ragazza con scarsa cura di sé stessa e con una disturbante attrazione sessuale per il sangue e gli organi interni.
La sorella di quest'ultima, Grace (Ariel Winter), è una tranquilla ragazza solare che soffre però di fibrosi cistica e che necessita di un'operazione il prima possibile. La malattia della sorella e la sua ossessione per il sangue saranno proprio ciò che porteranno la già mentalmente fragile Pauline ad impazzire portandola a un macabro gesto estremo.

La fotografia della pellicola, a cura di  Itay Gross, così come le inquadrature e il montaggio sono di alto calibro e assolutamente pulite. Proprio questa estrema pulizia e questa neutralità nelle luci, con un predominanza di luci fredde, aiuta a dare un senso di sconforto allo spettatore, oltre che a richiamare un ambiente ospedaliero e a mettere in risalto il sangue.
L'attrice protagonista, AnnaLynne McCord, ci regala un'ottima performance caratteriale riuscendo anche, con eleganza, ad interpretare la "regina splatter' delle visioni della ragazza con un'eleganza e una postura degne di una modella. L'evoluzione del suo personaggio, sia fisica che psicologica, segnerà un cambio di mood nel film, progressivamente sempre più inquietante e angosciante. Da citare anche la presenza di Malcolm McDowell (Alex DeLaege di "Arancia Meccanica" di Stanley Kubrick) in un piccolo ruolo e del già citato John Waters.

Il punto di forza del film è però il terribile finale, fortissimo emotivamente che risulterà in un vero e proprio pugno nello stomaco allo spettatore, capace di smuoverne gli organi interni.

Articolo di Robb P. Lestinci

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